NEWSLETTER N°9 - APRILE 2010
 
A cura di "Polarolo Immagine e Comunicazione" Piazza Peyron, 28 - 10143 Torino
   
 
 

 

 

Auguriamo a tutti i sostenitori e amici di Anemon onlus
Buona Pasqua
e vi invitiamo alla lettura delle news dal Madagascar,
da Haiti e gli auguri delle sorelle in Albania.


Vi ricordiamo: SERATA VENERDÍ 9 APRILE ORE 20,30
con Padre Cento dal Madagascar
CIRCOLO ESPERIA - Corso Moncalieri, 2 - Torino

 
   

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VOHIPENO, MADAGASCAR
Il più devastante ciclone degli ultimi 50 anni

Catalani è partito domenica 14 marzo e dal venerdì precedente ho iniziato a ricevere telefonate e sms dalle suore che mi dicevano che il ciclone aveva fatto disastri da tutte le parti. Maurizio è partito lo stesso ma raggiungere la missione di Voipheno è stata un'impresa per la strada interrotta che li ha obbligati a percorrere 7 Km . a piedi in mezzo al fango.
Le notizie da Suor Lea sono che è isolata coi bambini a Ifatsy perchè la strada ha 3 mt. di acqua sul livello della strada e gli abitanti si muovono in piroga. Al villaggio di Voipheno (a 3 km dall'ospedale) l'acqua ha raggiunto i tetti allagando tutto. L'ospedale, essendo un po' in alto' non ha subito danni ma ovviamente i pazienti non sono riusciti a raggiungerlo.
In attesa del ritorno di Maurizio Catalani, abbiamo ricevuto questa testimonianza dal Madagascar:

Quindici giorni fa, ad Andranovolo, come per 1500 km quadrati, si è abbattuto il più devastante ciclone degli ultimi 50 anni, come mi ha detto Suor Leony, superiora di Andranovolo, sentita telefonicamente. Dal tam tam telefonico con altre suore di quelle province ma non sà nelle altre cosa sia successo effetivamente. Noi pensiamo positivo e speriamo che davvero si tratti solo di 1500 km.

Una marea d'acqua impressionante, dovuta alle fortissime ed incessanti piogge di tutto il mese, ha provocato l'esondazione del grande fiume Matitanana. Le sue acque, gonfiate all'inverosimile, hanno letteralmente portato via ogni cosa per un raggio di 1500 km (l'estensione della provincia di Asti, tanto per capirci). Ha messo in ginocchio quei poveretti che si pensavano prima poverissimi e che ora nessun aggettivo può dar loro il giusto contesto sociale ed umano.

Andranovolo è stata colpita nella notte, con l'acqua che ha raggiunto i due metri in altezza. Putroppo anche il nostro centro. La stanza in cui le batterie dell'impianto fotovoltaico erano custodite...beh, giudicate voi dalla foto. Come mi ha detto il nostro impresario: " i muri asciugheranno, ma ancora di più, le pance dei malgasci". Le foto mandatemi, sono state fatte da lui, che era là per i nostri nuovi lavori. Mi ha detto di non stupirmi se non vedevo foto proprio del villaggio perchè...lui ci stava galleggiando sopra con una piroga! Fortunatamente per noi, non ha voluto infierire, mostrandoci il mattino dopo il disastro (anche perchè credo che avese altri problemi), ma si è "limitato" a fotografare la situazione nel suo deflusso!!!! (Guardatetele e fate i dovuti paragoni).

Migliaia di sfollati hanno perso tutto: casa, quei pochissimi vestiti e provviste (riso) e le terre con i loro futuri raccolti. Solo Andranovolo e il vicino comune Vohipeno hanno una popolazione di almeno 6.000 abitanti. Suor Leony mi ha detto che una processione impressionante di persone bussa alla loro porta (eufemismo) perchè la missione, ancora piu' esposta rispetto alla scuola al fiume, non ha più le porte, sfondate dall'acqua ed una parte di essa è stata trascinata nel fiume.

A distanza di due settimane, tutta la zona colpita dal ciclone è ancora completamente isolata. Purtroppo allo stato e ai politici del Madagascar, poco importa di loro, visto che la suora mi ha riferito che nessun aiuto è arrivato in zona, tantomeno statale.

Le strade, nella provincia in cui c'è la nostra scuola di  Andranovolo (Vatovavy Fitovinany, come nella provincia confinante a sud Atsimo Atsinanana) non esistono più. Ho visto però foto di persone che nonostante tutto, hanno ancora la forza di andare avanti. Sono uniti nella povertà ma sopratutto nella dignità che li sprona sempre ad andare avanti, perchè sono convinti e lo ripetono spesso, sicuramente per farsi forza nel vivere che "il peggio non lo abbiamo ancora visto".

Non so cosa potremo fare. Siamo distanti. Le nostre forze economiche  (che tanto hanno già fatto realizzare laggiù) ci impediscono di organizzare chissà quale aiuto. Siamo troppo legati alla nostra vita per decidere (anche se personalmente ci penso sempre più spesso) di mollare tutto per andare dove hanno davvero bisogno di te.

Una cosa, però, voglio fare fin da subito! Denunciare il fatto che nessun mezzo di comunicazione italiano, sia televisivo che della carta stampata, abbia riferito ciò che i miei contatti mi hanno dato modo di vedere e che a sua volta potete venire a conoscienza..
Il perchè di questa ignoranza (nel senso che si ignora la notizia) è dovuta al fatto che i poveri non fanno audience e se un disastro succede ai poveri...più sono poveri meno ancora è il caso di "disturbare" chissa' quali coscienze! Noi non possiamo tacere, perchè in questi due giorni, mi vengono in mente esclusivamente i sorrisi di quei bambini ora in fuga...dal nulla.

 

HAITI

"Non riesco a immaginare nulla di piu' nobile e patriottico di questo:
per un' ora al giorno, tutti dovremmo fare il lavoro che devono fare i poveri;
e cosi'  ci identificheremmo con loro e, attraverso di loro, con l' umanita' intera."
(Mahatma Gandhi)

Immagini da Haiti

Carissimi tutti della mia famiglia e carissimi amici,
faccio mie queste parole di Gandy quando osservo ciò che vive la nostra gente e, noi, insieme a loro.
Proprio in questi giorni ho avuto modo di visitare la gente nei "campi di fortuna" allestiti nella nostra zona: tende fatte con stracci, cartoni, plastico, insomma niente che copre e difende dalla pioggia torrenziale che sta cadendo in questi giorni. Nel fango fino alle caviglie, l'acqua corre da tutte le parti e non ha sfogo; le tende si riempiono di acqua, di umidità, i piccoli giocano in questa terra umida piena di formiche che li pizzicano.
Io rientro, ogni sera, con il cuore a pezzi, come è possibile tanta sofferenza?
 
Eppure, tu incontri gente che ti sorride, che ti abbraccia, ti bacia, ti dice: "Grazie a Dio ho avuto un solo morto nella mia famiglia; grazie al Signore siamo tutti vivi; grazie al cielo anche se ho perso tutto, siamo ancora qui ..."
Io resto zitta, non ho piu' parole da dire.
I bambini ti saltano addosso, ti accarezzano, vogliono un abbraccio, ti raccontano cosa hanno fatto durante la giornata: la vita continua, ma che vita!!!!!
 
Ogni mattina apriamo la porta del nostro cortile per condividere con la gente l'acqua che abbiamo nella cisterna e che ci portano i militari della nave "Cavour" ogni 3 giorni.
La gente li conosce già e corre a salutarli e i bambini ricevono sempre qualche biscottino, mentre io preparo ai militari un buon caffè...
Bisogna saper vivere sotto le tende in uno spazio di 2 metri per 1: non siamo ai campeggi, lì sotto ci vivono in 5, in 7, senza acqua, senza luce, senza niente. Tre, quattro secchi d'acqua per tutta la giornata (e chissà a Torino lasciamo che l'acqua corra dal rubinetto senza motivo) devono bastare per tutti.
Sto già pensando che la nave "Cavour" se ne va il giorno 31 marzo, e allora sarà finita la pacchia dell'acqua ogni 3 giorni.
 
Ma viviamo tante cose belle in questo momento, anche se la situazione è veramente difficile; ve ne condivido qualcuna.

Un gruppo di panettieri italiani, tutti in pensione, sono venuti per fare del pane per tutti i bambini ricoverati nell'unico ospedale che è rimasto in piedi nella capitale. Così, anche noi abbiamo potuto usufruire di questa carità ed abbiamo 6 sacchi di pane al giorno. Come vorrei essere capace di moltiplicare queste pagnottine, perchè non bastano per migliaia di persone.
L'altra sera è venuto un uomo supplicando di avere del pane per la sua gente. Non ce n'era, pero' mi sono detta: "Ne togliamo un po' dagli altri sacchi e gliene diamo". Chiedo: "Quanta gente c'è lì da lei?" - "4 mila", mi dice. Impossibile.
E quando è così, mi sento piccola, piccola, come fare?
"Signore, capisco che Tu hai moltiplicato i pani..."
 
I nostri militari, i marinai, la Protezione Civile si sono dati da fare a più non posso, per rimettere in funzione la nostra scuoletta, per distruggere tutto ciò che era caduto dai Salesiani: nel loro Collegio sono morti 200 alunni e professori, ma la cosa più bella è che hanno fatto amicizia con tutti i bambini della nostra zona. Adesso, quando mi vedono, mi gridano: "Buongiorno, sorella!!"
Tutti i giorni, quando si presentavano al lavoro, arrivavano con le tasche piene di caramelle, di biro, di colori, di cicles, di biscotti e c'era la coda davanti alla nostra scuoletta. Non bastavano mai...
E se chiedi ai bambini, sanno i nomi di tutti i militari che sono venuti a lavorare alla scuola.
Al termine dei lavori e messe le tende, abbiamo invitato tutti i militari a scuola per ringraziarli: tutti sono ripartiti con le lacrime agli occhi: "Sorella, è stata un'esperienza bellissima per tutti noi..."
 
E tra poco celebreremo, con tutti voi, la Pasqua: oh, com'è ancora lontana la risurrezione di questo popolo...siamo ancora in cammino sul Calvario e che lungo sarà ancora, ma non ci manca la certezza che anche noi risorgeremo!!
Con i bambini cantiamo: "Haiti, pa peri!!" - Haiti non morirà!!
Tu cammini per le strade della capitale e non vedi altro che detriti da tutte le parti e lungo le grandi arterie stradali una fila immensa di tende di fortuna: è pazzesco!!!!
 
E per finire, la scorsa settimana siamo stati (noi e gli operai che hanno lavorato con i militari) invitati a bordo della nave "Cavour". Per la nostra gente era un "sogno" vedere questa grossa nave così ben equipaggiata: ospedale, pista per aerei ed elicotteri, ecc. ecc.
Ma la cosa più bella è l'amicizia che si è instaurata fra il personale della nave e la nostra gente. Sono andata in cucina per ringraziare i cuochi per tutte le pizze, i dolci e dolcetti vari che mandavano per i bambini, ogni giorno.
Mi sono trovata davanti ad una equipe di giovani cuochi che, con le lacrime agli occhi, mi hanno detto: "Sorella, siamo noi che dobbiamo ringraziare voi per averci permesso di fare felici i vostri bambini..." Che bello come anche le tragedie possono cambiare i cuori...formidabile!!!!!
 
Fra pochi giorni sarà Pasqua: voglio farvi gli auguri, ma chissà, non i soliti che si fanno con ovetti e fiorellini vari...
Che sia una Risurrezione per ciascuno di voi, di noi, per Haiti.
Per questo siamo in "lotta" ogni giorno, perchè arrivi anche qui il bel giorno della Resurrezione.
Viviamo insieme questo cammino.
Buona Pasqua a tutti e un abbraccio a ciascuno/a di Voi. Con l'affetto e l'amicizia di sempre.

Suor FRANCA

 

AUGURI DALL'ALBANIA

Carissimi amici,
vi porgiamo gli auguri più sinceri per questa Santa Pasqua. Gesù Risorto vi doni la Sua Pace e la Sua Gioia, affinchè la vostra missione nel mondo possa essere sempre tanto efficace e benedetta da Dio. Da parte nostra vi ringraziamo di vero cuore per quanto fate per noi e per i poveri dell'Albania.
Tanti auguri di cuore da parte di ciscuna sorella missionaria e da Suor Anna.

 

 

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